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Lungo periodo? Il board conti di più

26 Maggio 2016Pg

Solo il 19% dei consiglieri indipendenti ritiene che il cda oggi abbia un peso reale nello stabilire obiettivi di medio-lungo periodo. Sono i primi risultati dell’indagine svolta dall’Associazione nell’ambito dell’Osservatorio sulla Governance integrata

SLogo_IGI_bluolo il 19% dei consiglieri indipendenti interpellati ritiene che il cda oggi abbia un peso reale nello stabilire obiettivi di medio-lungo periodo. Il risultato è che le capacità strategiche dei consiglieri indipendenti presenti nei cda non vengono sfruttate quanto potrebbero. Sono i primi risultati emersi dal sondaggio svolto da Nedcommunity nell’ambito dell’Osservatorio sulla Governance Integrata lanciato da ETicaNewsinsieme a TopLegal, con il supporto scientifico dell’Associazione dei consiglieri indipendenti, di Methodos e Sodali. Lo studio completo, che si affianca alla ricerca sulle società del Ftse Mib e a un’indagine tra gli investitori istituzionali, verrà presentato durante l’Integrated Governance Conference del 23 giugno.

Se l’indagine tra le aziende mira a delineare qual è lo stato dell’arte a livello di “infrastruttura” delle aziende, il questionario rivolto agli amministratori indipendenti ha l’obiettivo di capire ciò che effettivamente avviene all’interno dei consigli di amministrazione in relazione alle tematiche di lungo periodo e di business sostenibile.

Secondo i primi risultati, che sono stati anticipati nel corso del convegno “Who owns the company?” organizzato in occasione dell’assemblea annuale di Nedcommunity, per il 67% degli intervistati il board approva il piano strategico presentato dal management, ma soltanto nel 19% dei casi il consiglio di amministrazione stabilisce obiettivi strategici di lungo periodo.

«Il vero salto di qualità – ha commentato Paola Schwizer, presidente di Nedcommunity – si registrerà nel momento in cui l’amministratore delegato non si limiterà a presentare il piano industriale ma sarà in grado di avviare una fase di discussione nella quale tutto il cda ma soprattutto i consiglieri indipendenti potranno discutere e valutare diverse opzioni strategiche. In questo modo l’azienda sarà messa nelle condizioni di sfruttare pienamente tutte le professionalità qualificate presenti nel suo board».

Entrando nello specifico della survey, curata dal comitato scientifico di Nedcommunity guidato da Livia Piermattei, si nota come il 95% dei consiglieri intervistati ritenga che gli amministratori debbano avere una responsabilità specifica e svolgere un ruolo attivo su temi quali l’indirizzo delle strategie e la valutazione dei rischi in una prospettiva di lungo periodo. Il sondaggio ha messo in evidenza come, però, nella realtà questo ruolo non sia effettivamente svolto (74%). Infine, soltanto per il 44% degli intervistati oggi il proprio board condivide con il top management considerazioni e scenari di lungo periodo, mentre per il 41% il cda di cui è componente approva gli investimenti di lungo periodo.

 

Fonte: articolo ripreso integralmente da ETicaNews, dove è stato pubblicato in data 25 maggio 2016.

 

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